venerdì 13 ottobre 2017

The Darkness

Allora, l'intenzione era di fare una normale recensione dell'ultimo lavoro di questa band, Pinewood Smile, ma poi ho pensato di fare qualcosa di un po' più complesso. Nel dettaglio, di fare una sorta di riassunto della loro carriera dal mio punto di vista, essendo loro una delle pochissime band (se non l'unica) che ho avuto il piacere di seguire dall'inizio della loro carriera.
Quindi, salto indietro nel 2003, con un me undicenne malato di Queen e di pochissimo altro. Ecco che all'improvviso un po' tutti i canali musicali (ebbene si, ancora c'erano ed erano rilevanti) trasmettono questo strano video di una nuova rock band con questo cantante dal falsetto incredibile. Subito non hanno propriamente attirato la mia attenzione, certo il pezzo era gradevole (I Believe in A Thing Called Love) ma non da farmi impazzire. Così come il loro secondo singolo Growing On Me, molto carino certamente. Poi esce Love Is Only A Feeling ed ecco che tra me ed i miei genitori, non so se per colpa del pezzo in questione o per quello che stavano facendo in generale, decidiamo di comprare il loro primo album: Permission To Land.

Un album rock, duro, compatto, solido, forse troppo rock per il me undicenne (che ancora non era entrato nella fase Zeppelin Purple), ma c'era qualcosa. Black Shuck e Love On The Rocks With No Ice parlano da sole sulla durezza dell'album, mitigata ogni tanto da pezzi come Friday Night e i singoli già citati. Sicuramente la voce di Justin Hawkins ha un ruolo importante in tutto ciò, e tutt'ora sono convinto che sia uno dei migliori cantanti in giro, ma le canzoni riuscivano a farsi piacere! Ciò che però mi convinse al 100% del loro valore in relazione ai miei gusti fu il singolo natalizio Christmas Time (Don't let The Bells End), secondo me l'ultima grande canzone natalizia partorita da una rock band. E già allora i parallelismi con i Queen da parte della stampa e dei critici si sprecavano, e forse anche quello mi ha spinto verso di loro. Però sinceramente non c'era molto a sostenere questo paragone, se non una sorta di (allora) leggero eclettismo un po' raro negli ambienti rock.


Ed infatti con il secondo album One Way Ticket To Hell ecco che il paragone con i Queen sembrava acquistare un senso. Non solo per la presenza di Roy Thomas Baker in sede di produttore, ma anche perchè quest'album è un bel casino in senso buono. Insomma balzano dal loro classico hard rock ad arie scozzesi in Hazel Eyes, pop in Girlfriend, cose che possono tranquillamente trovare posto in Queeen II come English Country Garden, tanti cori, arrangiamenti complessi, produzione variegata. Ho ADORATO quest'album dal momento che lo acquistai, ed indovinate un po'? Demolito dalla critica con tanto di effettivo scioglimento del gruppo l'anno dopo (anche per altri motivi certo, ma tant'è). One Way Ticket rimane per molti uno dei loro lavori più "deboli", mentre per me sta tranquillamente sul podio, direi anche al secondo posto. Molti metterebbero Permission To Land al primo, ma io no. Proseguiamo!

Salto in avanti abbastanza sostanzioso, arriviamo al 2013 con la reunion ed un nuovo album! Hot Cakes è un lavoro più che dignitoso, accolto benissimo da tutti, me compreso. Anche perchè simbolo di un ritorno in cui quasi non si sperava più. A distanza di anni ha perso un po' secondo me. Cioè, è un album più che buono, senza cadute di stile, ma anche senza pezzi epocali e particolarmente memorabili. Certo, la cover di Street Spirit dei Radiohead è uno spettacolo, Nothing's Gonna Stop Us, Every Inch Of You, Concrete, Forobidden Love, With A Woman e She's Just A Girl Eddie sono pezzi davvero molto belli, ma che non colpiscono e/o stupiscono quanto altre loro cose.



Ed infatti con Last Of Our Kind nel 2015
dimostrano di essere ancora in grado di far volare la gente dalla sedia con pezzi come Barbarian, Open Fire, Roaring Waters (un concentrato di riff da infarto), Mighty Wings e Mudslide. Alcuni dei loro migliori in assoluto. Il problema è che, tolta la title track, il resto inevitabilmente sfigura, ed è un gran peccato. Perchè pezzi come Sarah Oh Sarah, Hammer And Thongs e Conquerors sono carini, anche se non capirò mai la scelta di mettere quest'ultima (cantata dal bassista Poullain) alla fine dell'album. Insomma, con i suoi alti(ssimi) e bassi rimane una dimostrazione dell'aver finalmente riacquistato, con gli interessi, tutto il loro smalto.
Smalto che ritroviamo intatto in Pinewood Smile, il loro ultimo album. Quello che decreta l'entrata in formazione di Rufus Taylor, figlio di Roger (altri collegamenti con i Queen). Qui troviamo brani che spettinerebbero anche un calvo, come Buccaneers Of Hispaniola, Southern Trains (dai, un pezzo che insulta i treni e la loro inefficienza, hanno vinto tutto), Japanese Prisoner Of Love (capolavoro in tutti i sensi), ed il tutto senza pezzi troppo deboli. Basti dire che si sono permessi il lusso di mettere un pezzo come Uniball come bonus track nella versione deluxe, quando una qualunque band non so cosa non darebbe per essere in grado di sfornare un pezzo del genere. Ma poi l'apertura di All The Pretty Girls, inizio perfetto per l'album, la strana Stampede Of Love, le indefinibili Lay Down With Me Barbara e I Wish I Was In Heaven, che lasciano un po' così ai primi ascolti ma creano dipendenza dopo il secondo o il terzo. Insomma, lo dico, è il mio album preferito dei Darkness. Ebbene si. Una band che riesce sempre a sfornare album che nella peggiore delle ipotesi sono più che godibili. Un rock che fa dei clichè un punto di forza, lasciando di sasso nel momento in cui prendono quello stesso clichè e lo distruggono con una qualche trovata che puntualmente funziona. Una versione "seria" degli Spinal Tap. Insomma, la mia band preferita del dopo 2000, e non è poco!
Niente voti stavolta, sono mainstream, oggi gira così.
Ascoltate Pinewood Smile che è bello.

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